Ieri la RAI ha apportato una modifica all’ultimo momento del regolamento del Festival di Sanremo 2020.
Visto che le variazioni sono previste dallo stesso regolamento “per esigenze organizzative e/o funzionali“, per questo motivo che al momento in cui si scrive ne sono già state effettuate altre quattro (tipo quella del 6 gennaio che aveva portato i big da 22 a 24).
Quest’ultima variazione però porterà sicuramente a giuste polemiche, visto che riguarda le nuove proposte. Nello specifico si parla della finale dei giovani finalisti, venerdì 7 febbraio, che purtroppo suoneranno di meno e il vincitore sarà decretato dal voto su uno spezzone registrato e non su una performance live.
Originariamente il regolamento prevedeva una doppia esibizione: prima i 4 semifinalisti, decretati dalle esibizioni dei giovani di martedì e mercoledì, votati da giurie demoscopica, stampa e televoto, dopodichè i due finalist si sarebbero dovuti esibire un’altra volta e il voto sulla seconda esibizione, con le stesse giurie, avrebbe decretato il vincitore.
Invece la RAI, nella comunicazione del nuovo regolamento, dice che i due finalisti non esibiranno più, e al posto dell’esibizione verrà fatto vedere uno spezzone delle due interpretazioni già fatte in precedenza e su queste, e non dal vivo, ci sarà la votazione.La variazione è conseguente, purtroppo, alle troppe presenze in scaletta, che hanno penalizzato alla fine proprio i giovani, cosa che ha portato a delle giuste proteste delle associazioni di categoria e di alcuni giovani artisti.
Enzo Mazza della FIMI su Twitter ha scritto:
“Secondo la RAI la finale dei giovani di #Sanremo2020 si svolgerà facendo ascoltare il brano (o addirittura parti di esso) registrato. Si avete capito bene.
Come mandare in onda la finale della UEFA con gli highlight delle semifinali…“