I Negramaro tornano, a distanza di tre anni dal successo del precedente disco “Amore che torni” (Doppio Disco di Platino), con un nuovo album di inediti “Contatto” (Sugarmusic).
Di seguito il report della presentazione dell’album.
Eccoci davanti a ‘Contatto’, decimo album in studio dei Negramaro uscito per Sugarmusic. Un disco che per molti rappresenta il disco della maturità ma che per Giuliano Sangiorgi invece “è il mio album dell’immaturità. Io voglio essere immaturo in questo momento perché non mi piace ciò che la società dei post è diventata. Il nostro post è il palco.”
Anticipato dal singolo Contatti, da tre settimane in testa nelle classifiche delle radio, il disco contiene 12 brani che rappresentano “la summa di tutte le canzoni e la musica che c’è sempre piaciuta: l’elettronica, le profondità dei bassi, il Funky, tutto ciò che ci è piaciuto nella nostra vita, che non abbiamo fatto ma che ci appartiene come Mood”.
Un album nato dal malessere e dalla stanchezza dell’ultimo tour: “Arrivavamo da due anni e mezzo di lavoro incredibile, con cose strepitose, stellari: il ritorno agli stadi e ai Palazzetti. Sono tornato da mia figlia, volevo divertirmi e rilassarmi ma sono stato un mese male, con una grande paura di avere un problema molto più grande di me” ci racconta Giuliano, ma la musica è piu forte: “prendi queste gambe, esci da questo studio e vai a fare quello che devi fare”.
Conferenza Stampa dei Negramaro
Location insolita e ipertecnologica per la presentazione di questo disco: conferenza stampa in videoconferenza interattiva, con il sestetto salentino distribuito (in sicurezza)su un palco virtuale con le webcame dei giornalisti alle loro spalle: modalità molto creativa per poter rispondere alle limitazioni imposte dall’emergenza covid-19.
La scelta del titolo
“Quest’album ha più di un anno e mezzo di scrittura. Durante la lavorazione ci siamo accorti proprio di essere abituati ad una fisicità, agli abbracci, a qualsiasi tipo di contatto stretto. Mentre chattavamo mi sono reso conto che la parola contatto aveva si era svuotata della sua fisicità del sangue, della carne, della pelle. Eppure il contatto è tatto, ed io volevo ridare fisicità a questa parola”.
Contatto quindi, una parola che appena scelta diventa sognata, che ha un lato onirico, stupefacente: “era quello che volevamo per noi sei. Nel momento in la band ha scelto il titolo automaticamente abbiamo riattivato il sogno, eravamo già gli occhi nuovamente accesi.
Un percorso di perdita e di ritrovamento che per Giuliano Sangiorgi è “il triplo salto vitale, e non mortale, che ridà fisicità e nuovo valore alla parola Contatto”
Il contesto
“In questo disco c’è una letteratura musicale contemporanea, c’è un romanticismo spigoloso nuovo che origina tra le nuove generazioni.
In questo disco vengono trattati molti argomenti, visti attraverso la nuova lente di ingrandimento dell’esperienza del lockdowm e del Covid-19: “questa pandemia, questo imbuto che ingoia tutto”.
Non mancano i riferimenti alla realtà, con la voglia esplicita di non farsi coinvolgere dal modo violenza dei social: “la parola Politica fa tanto paura. Ma Politica è essere civili, essere in relazione con gli altri, ed un cantante deve dire quello che pensa. Non possiamo più nemmeno scrivere nei social, dove ormai si affronta tematiche disumane proposte con una leggerezza disarmanti. Allora scrivo canzoni, ma quando scrivo una canzone, anche se d’amore, è già politica”.
I brani
“Abbiamo cercato di dare varietà tra le canzoni, per collegarle e allo stesso tempo scollegarle tra loro, in modo da offrire un ascolto nuovo, diverso. La parola d’ordine è stata sorprendente. Non c’è nulla di scontato negli arrangiamenti, c’è sempre qualcosa che ti emoziona”.
C’è un lavoro veramente cucito su ogni singola canzone: ad esempio Scegli me, E se domani ti portassi al mare e Come non fosse successo niente rappresentano una parentesi nineties.
Noi resteremo in piedi “è un manifesto, ma è anche il germoglio di crisi da cui parte poi tutto l’album. E’ una Stand Up song: rimaniamo in piedi, ma l’unico modo per farlo è dare spazio all’umanità che non ha avuto un riflettore addosso”.
La terra di nessuno è l’unica canzone scritta durante questo periodo di terribile di pandemia: la visione delle strade vuote ma che sono e devono tornare di tutti.
Devi solo ballare è per Giuliano una canzone molto adatta anche a questo periodo: “e nata quando io ero al mare un anno fa. Mia figlia era piccolissima nel seggiolone ed io scrivevo di fianco. La mamma cercava di farla mangiare ma lei ballava, e più lei ballava più io la guardavo e riuscivo ad andare avanti nella scrittura”. Un inno alla socialità, allo stare insieme.
Già nota il titolo del prossimo singolo: La cura del tempo, del quale è stato presentato un clip del nuovo video.
Le citazioni
Non mancano le citazioni in questo disco, come quella di Lucio Dalla in La terra di nessuno e di Ennio Morricone in Dalle mie parti.
“Per me Lucio è un po’ il Vangelo, un po’ la Bibbia della musica italiana nel mondo” ci dice Giuliano. “Anna e Marco non sono solo due figure mitologiche di una grande canzone di Lucio Dalla, sono anche i due simboli che vorrei ripopolassero questa terra”.
“Entra in Contatto”
Nella serata di giovedì 12 novembre c’è stato l’evento “Entra in Contatto”: uno showcase dei Negramaro molto tecnologico, con realtà aumentata. Un evento prodotto da Sugarmusic: “sarà un live molto emozionante perché siamo in una dimensione così surreale ma allo stesso tempo reale perché c’è un contatto con le persone. Ci saranno delle immagini in 3D. Una dimensione che accorcia le distanze e che proietta il live nel futuro”.
La promessa
“E bello poter fare queste nuovi live” dice Giuliano, “ma se i concerti saranno solo questo io cambio mestiere. Piuttosto canto per mia figlia, così almeno sento il calore e il sudore di lei. Negramaro è live e torneremo presto”.