Mille bauli a piazza del Popolo, la protesta dei lavoratori dello spettacolo. In piazza Mannoia, Diodato, Marrone, Amoroso e altri.
Bauli in piazza… del Popolo a Roma. Il 17 aprile 2021, a sei mesi di distanza dopo la prima manifestazione, che ha avuto luogo a Milano il 10 ottobre 2020, tornano in piazza i lavoratori dello spettacolo per riaccendere l’attenzione sulle difficoltà in cui versano, a seguito delle restrizioni messe in atto per arginare il diffondersi della pandemia, sulla maglietta nera che indossano campeggia la scritta “noi facciamo eventi”.
Sei mesi dicevamo dalla prima manifestazione, da lì cui non è cambiato niente, i lavoratori aspettano delle risposte da parte del governo, questa volta sono stati affiancati da diversi artisti che anche dalle loro pagine social hanno fatto riecheggiare il loro disagio. Tanti gli artisti che hanno messo il loro volto per affiancare le maestranze scese in piazza: Diodato, Alessandra Amoroso, Fiorella Mannoia, Virginio, Emma Marrone, Daniele Silvestri, Max Gazzè, Sabina Guzzanti e tanti, tanti altri. A sorpresa, prima che la manifestazione abbia inizio, arriva anche Renato Zero, questo il suo appello che riecheggia in tutta la piazza: «che questi governi guardino un pochino di più al nostro destino, all’impegno che ci assumiamo nei confronti del popolo, degli altri, della gente, di quelli che hanno bisogno anche delle canzoni per andare avanti, vi voglio tanto bene, evviva!».
Queste le parole di Fabio Pazzini: «in quattordici mesi non è stato fatto nulla per i lavoratori dello spettacolo, anzi i problemi sono raddoppiati, è per questo che oggi siamo in mille, a Milano eravamo cinquecento. Nonostante gli annunci nulla è cambiato, vogliamo far sentire la nostra voce, di tutta la filiera».
Alessandra Amoroso, raggiunta dai colleghi di RomaToday, spiega: «chiediamo di essere visibili, chiediamo di essere guardati, di prendere la dignità del nostro lavoro, chiediamo sicuramente un aiuto economico per delle persone che si sono ritrovate ad affrontare un periodo davvero difficile senza lavoro».
Il coro è unanime, da una parte si chiede di potere ripartire in sicurezza e che ci sia un protocollo per poterlo fare, dall’altra si chiede un sostegno economico per i lavoratori fermi da più di un anno.
La manifestazione è caratterizzata da un commovente e partecipato flashmob in cui tutti i partecipanti contano tutti i giorni, a partire dal 7 marzo 2020, fino ad arrivare a contare 419, cioè il numero di giorni che separa quel 7 marzo dal 17 aprile 2021, giorno della manifestazione.
Ad oggi la situazione non è cambiata, potremmo continuare a contare (e non cantare): 420… 421… 422, perché ad oggi non è cambiato ancora niente.
Significative le parole di Maurizio Cappellini, del direttivo di Bauli in Piazza:
«La giornata di ieri ce la porteremo nel cuore, ci farà compagnia nei mesi a venire. La componente emotiva è stata enorme, rivedere gli amici e i colleghi in questo abbraccio virtuale, dopo mesi di incertezze, disgregazione, buio, è uno dei significati più profondi di questo sabato 17 aprile L’attenzione mediatica che abbiamo intorno, cresciuta anche grazie al sostegno degli artisti che hanno partecipato, e quelli che ci hanno appoggiato, non deve spegnersi, deve servire a traghettare tutto il nostro settore verso una nuova era. Questa è l’ultima occasione».
In questo clima che inneggia ad una voglia di ripresa, un po’ stona la notizia della cancellazione del tour di Tiziano Ferro annunciata due giorni dopo l’evento. Ma torniamo all’evento e speriamo questa sia davvero l’ultima occasione per i lavoratori per farsi ascoltare, e che alla domanda che campeggia al termine del flashmod: “Governo, ora ci vedi?”, segua un’unica, possibile risposta.