Tosca partecipa nella categoria big della settantesima edizione del Festival di Sanremo con la canzone Ho amato tutto, scritta e arrangiata da Pietro Cantarelli.
Voglio portare idealmente su quel palco tutta la musica di “nicchia” – dice Tosca – tutti gli artisti della famiglia di cui faccio parte. Quelli un po’ in ombra che lavorano a testa bassa, che macinano km e km, quelli che ogni giorno si sentono dire che meriterebbero di più, sì proprio quelli lì. E porto con me idealmente tutte le donne artiste con cui ho condiviso il palco e le emozioni in questi anni. Quelle che nonostante le chiusure, lavorano sodo, sorridono, sono mamme, compagne, rocce e sognatrici. E non mollano mai. Voglio portare ogni tassello di vita vissuta in giro per il mondo, i giorni con i miei musicisti (la mia famiglia) a cercare una nota, un giro d’archi. E porto nel cuore tutti i giovani artisti il cui entusiasmo mi ha arricchita in questi anni.
Spero di essere all’altezza.
Giovedì 6 febbraio nella serata speciale di Sanremo 70 dedicata alle cover, canzoni che hanno segnato la storia del Festival, Tosca ospiterà sul palco Silvia Perez Cruz, voce tra le più belle e ammalianti della Spagna di oggi, per eseguire insieme Piazza Grande di Lucio Dalla.
Tosca, che nel 1996 ha vinto il Festival con il brano Vorrei incontrarti fra cent’anni, torna a Sanremo a tredici anni di distanza dall’ultima esibizione con il brano Il terzo fuochista.
Ha al suo attivo nove dischi in studio e sei live.
Il suo ultimo lavoro in studio Morabeza (leggi nostra recensione) è uscito a ottobre 2019 ed è nato al termine di lungo viaggio attraverso i paesi del mondo, partito con Il suono della voce (2014) e Appunti musicali dal mondo (2017). L’album, prodotto e arrangiato da Joe Barbieri, contiene canzoni originali, rivisitazioni in chiave attuale di classici della musica dal mondo, cantate in quattro lingue con grandi artisti che Tosca ha incontrato in questo viaggio: Ivan Lins, Arnaldo Antunes, Cyrille Aimée, Luisa Sobral, Lenine, Awa Ly, Vincent Ségal, Lofti Bouchnak, Cèzar Mendes, Gabriele Mirabassi e Nicola Stilo. Poggiato su tre solidi elementi, ricerca, lingua e suono, il disco costruisce un ponte fra la radice italiana e le musiche d’altrove. Francese, portoghese, arabo, italiano e romanesco: una colorata giostra poliglotta, una miscela fra saudade e alegria che celebra l’intreccio e la contaminazione fra i popoli, l’accoglienza e l’ascolto come via di salvezza.
Negli ultimi tre anni Tosca ha girato il mondo con il suo spettacolo (Algeria, Tunisia, Brasile, Francia e Portogallo). Questa tournée mondiale è stata lo spunto del documentario Il suono della voce (prodotto da Leave Music e Rai Cinema) per la regia di Emanuela Giordano, presentato in anteprima assoluta nella sezione Alice nella Città, all’interno della Festa del Cinema di Roma 2019. Un lungo cammino senza frontiere intorno alla musica e alle parole che si è arricchito nel tempo di collaborazioni illustri fra cui Marisa Monte, Ivano Fossati, Ivan Lins, Alice Caymmi, Rogê e molti altri.
Da sempre attenta ai giovani e alla formazione, dal 2015 è coordinatore generale e direttore della sezione canzone dell’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, laboratorio di alta formazione artistica e Hub Culturale della Regione Lazio.
Dopo la partecipazione al Festival di Sanremo, Tosca Donati tornerà protagonista sui palchi dei teatri di molte città europee con Morabeza Tour, un concerto per creare attimi infiniti di musica pura. La tournée europea partirà da Madrid il 13 marzo per poi proseguire a Barcellona e Parigi. La prima tappa in Italia sarà il 5 maggio ad Asti da maggio 2020.